INTERVISTE DELLA RASSEGNA DANTE 700

Prossimo appuntamento: sabato 2 ottobre

Il primo concorso internazionale di composizione Dante 700, istituito da La Filharmonie e dalla Camerata strumentale di Prato, è il punto finale di un percorso variegato e ricco di tappe: incontri, conferenze, concerti e manifestazioni che ruotano intorno alla figura del Sommo poeta. Un prezioso appuntamento sarà il concerto di Adriano Falcioni e Mariangela Vacatello, dal titolo “Il Dante di Liszt”. Si terrà mercoledì 22 settembre alle ore 21 presso la Sala del buonumore del Conservatorio Cherubini in Piazza delle Belle Arti 2, a Firenze, e vedrà i due maestri interpreti di un repertorio che in massima misura rappresenta uno dei contatti più profondi dell’arte musicale classica con l’opera di Dante. I brani di Liszt eseguiti saranno il Dantes Sonett – Tanto gentile e tanto onesta pare, nella trascrizione che Liszt fece dalla composizione di Hans Von Bülow, l’Harmonie du soir, dai 12 studi trascendentali, Après une lecture du Dante – Fantasia quasi Sonata, i movimenti Purgatorio e Magnificat dalla Eine Symphonie zu Dantes, a cui si aggiunge la Fantasia Sinfonica, op. 57 Inferno” di Max Reger.

Avremo accesso ai brani che segnano liniziazione letteraria di Franz Liszt, che fu destinata a esercitare un peso determinante sullo sviluppo successivo della sua produzione musicale. Iniziazione che avvenne a Parigi durante ladolescenza del compositore, in piena Renaissance dantesca, e che la produzione pianistica di Liszt documenta con una progressiva metamorfosi da composizione scritta che gradualmente si sovrappone alle pratiche improvvisative tipiche del virtuosismo strumentale. La crescita dellidentità professionale dellautore avviene grazie alla sua trasmutazione da virtuoso della tastiera a compositore.

Mariangela Vacatello

Una splendida mattina settembrina ho avuto l’occasione di poter conoscere e parlare al telefono con i due interpreti. Ne è nato un piacevole confronto, ricco di spunti e riflessioni, segnali inequivocabili di uno spessore artistico che trascende il semplice contesto esecutivo.

Spesso il gioco dialogico “domanda e risposta” viene superato in favore di un confronto inter pares, e muta in un vero e proprio dialogo, in una riflessione condivisa, diventa uno scambio di idee e punti di vista. Ma in questo caso no: ho ritenuto opportuno porre le domande che mi sono nate durante l’ascolto e lo studio preparatorio del repertorio lisztiano/dantesco. In effetti i brani che Adriano e Mariangela presenteranno al concerto mostrano una complessità, uno spessore tecnico e artistico che mi hanno messo nella condizione di ascoltatore, ruolo che ho mantenuto anche durante l’intervista.

[A: Adriano Falcioni – M: Mariangela Vacatello – MG: Marco Gallenga (La Filharmonie)]

 

A Siamo felici di partecipare a questo progetto, ed è stata una sorpresa quando abbiamo scoperto che il concerto era parte di una serie di eventi relativi ad un concorso di composizione.

 

M Conosciamo Batisti [Alberto Batisti, direttore artistico dellOrchestra Camerata Strumentale Città di Prato”, giurato del Concorso Internazionale di composizione Dante 700 – NdR] da tempo, siamo lieti di questo concerto. Siamo una coppia nella vita, ma anche amanti della musica di Liszt. Abbiamo entrambi inciso opere del compositore, e abbiamo fatto un grande lavoro di studio e di ricerca, affrontando la varietà di aspetti che tale studio impone.

 

MG La tecnica: i brani proposti sono tecnicamente impegnativi. Quali sono stati gli aspetti che hanno creato più difficoltà? Come li avete affrontati?

 

M I brani hanno sì molte note, sono caratterizzati da velocità, salti di ottava, passaggi complessi, perché Liszt era un grande pianista. Un giovane musicista, ad esempio, studiando Liszt studia “la mano”: fraseggi, legato, etc… Ma la tecnica deve essere finalizzata ad esprimere le varie “corde” musicali. Come il canto, il recitativo, un esecutore se vuole creare qualcosa di bello deve unire questi aspetti e affrontare, oltre alla ricerca tecnica, una ricerca di sonorità.

 

A L’aspetto tecnico e quantitativo viene superato. La parte tecnica deve essere superata.

 

M Bisogna cercare sempre di superare la tecnica, cercando di godere degli aspetti musicali. Max Reger ha enfatizzato tale aspetto. È un programma virtuosistico, ma l’incontro col pubblico non avviene mostrando la capacità tecnica, avviene quando grazie a questa si arriva a narrare il dramma, si tocca la profondità che l’autore ha raggiunto. Rendere questi gesti, che eseguono armonie eccedenti, salti rapidi e complessi, come frasi cantabili e articolate. Rendere visibile la scrittura musicale.

Adriano Falcioni

MG Liszt e Dante: come spettatori sentiremo il vostro rapporto con Listz, quindi vi chiedo: Falcioni e Vacatello e Dante? Qual è il vostro rapporto con il sommo poeta?

 

A Ho studiato Dante al Liceo, e sono passato dal “doverlo” studiare, al piacere della lettura dantesca. Ho un bellissimo rapporto con la poesia di Dante, anche grazie all’esempio di mio padre, grande appassionato. Ammetto che i canti dell’Inferno sono i miei preferiti. Ne sono rimasto colpito per la forza e la potenza.

 

M La scrittura di Liszt e Reger coglie appieno il dramma e la profondità dell’Inferno dantesco. Sono i sentimenti del secolo in cui sono vissuti e hanno composto. Per questo si allineano così bene al sentimento che emerge dalla cantica. È sfaccettato e profondo, è multiforme rispetto allo spessore di Purgatorio e Paradiso. È quindi possibile descriverlo, anche in musica, in più modi.

 

MG Interpretazione e incisione: come vi prepariate per registrare?

 

M Ogni incisione ha una sua utilità e una sua specificità. È bello notare la differenza tra ogni esecutore. Ascoltare e lasciare sedimentare non a ridosso dell’incisione, questo è il processo che affronto prima di incidere. Mi prendo un tempo di ascolto, di informazione e di osservazione delle diversità di ogni interprete. Ad esempio, nel caso della Dante Sonata, oltre alle incisioni di Arrau e Richter, ho scoperto una bellissima incisione di Dominque Merlet, con cui ho anche studiato, ma non ne ero a conoscenza. Trovo necessario poi un tempo di stacco, di allontanamento per poter creare una propria idea musicale.

 

A Personalmente ho una concezione del disco antologica. Mi preparo ad affrontare un’opera integralmente, come se tutto il repertorio fosse un unico brano. Ad esempio quando ho eseguito l’integrale di Bach [nel 2004 ha terminato per due volte in Germania lesecuzione dellopera omnia organistica di J.S.Bach e delle maggiori opere di Max Reger in una serie di quaranta concerti nellarco di sei mesi – NdR] era come se fosse un unico brano. La Dante Sonata si esegue se si conosce tutta l’opera di Liszt. Scopo dell’incisione è quello di avere un mio pensiero, che mi rappresenti, per questo vado a fondo dell’opera dell’autore. Il giudizio sulla propria incisione è in evoluzione, passibile di mutamento.

 

Di seguito indichiamo le pagine web per accedere alla discografia di Adriano (Brillant Classic) e Mariangela (Brillant Classic/Stradivarius), conseguenza spontanea dopo aver ascoltato con interesse e curiosità il pensiero di due grandi interpreti della tastiera.

Prodromo di un concerto di eccezionale intensità, l’intervista con i due grandi interpreti lisztiani ci porta nella condizione di ascoltatori privilegiati: dalle loro parole possiamo pregustare la profondità dello studio, della sensibilità musicale e dell’interpretazione che andremo a godere.

 

Adriano Falcioni:

 Mariangela Vacatello:

Articolo di Marco Gallenga

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